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Vaccino anti-covid in gravidanza: ecco il position paper

Pediatria Redazione DottNet | 04/01/2021 13:48

Nessuna controindicazione in gravidanza e allattamento, ma resta fondamentale informare la donna in maniera esaustiva per aiutarla a compiere una scelta consapevole

Per la donna, il desiderio riproduttivo e la gravidanza non devono interferire nella scelta di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid19, che può essere eseguita anche nel periodo della gestazione e durante l’allattamento. Lo affermano le società scientifiche italiane dei ginecologi (SIGO, AOGOI, AGUI, AGITE) in un position paper ad interim su "Vaccinazione anti-Covid19 e gravidanza" (clicca qui per scaricare il documento completo), condiviso dalle società scientifiche dei neonatologi (SIN), dei pediatri (SIP), di medicina perinatale (SIMP), degli embriologi (SIERR) e dalla federazione nazionale degli ordini della professione di ostetrica (FNOPO). Il documento, redatto sulla base dei dati offerti dalla letteratura scientifica internazionale e dall’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sulla sorveglianza ostetrica (IToSS ), fa il punto sulle attuali conoscenze sui vaccini anti-Covid19, fornendo delle linee di indirizzo rivolte sia alle donne in gravidanza, sia agli operatori sanitari.

Gli esperti precisano che, sebbene i dati attualmente disponibili sui vaccini anti-Covid19 siano derivanti solo da studi su modelli animali e non siano disponibili dati di sicurezza ed efficacia nelle donne in gravidanza e allattamento, trattandosi di un vaccino con mRNA, cioè non di un vaccino a virus vivo, ed in cui le particelle di mRNA vengono rapidamente degradate, si ritiene che possano essere considerati sufficientemente sicuri nelle donne in gravidanza.

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Su questi presupposti, il position paper evidenzia alcune indicazioni su come procedere, rivolte sia alle donne in gravidanza, sia agli operatori sanitari.

    • Le donne gravide che non hanno una storia recente di infezione da Covid19 e che hanno specifici fattori di rischio aggiuntivi, possono considerare favorevolmente di ricevere il vaccino Covid19, che è eseguibile in qualsiasi epoca di gravidanza.
    • Non vi sono controindicazioni all’esecuzione delle altre vaccinazioni - antinfluenzale ed antipertosse - raccomandate in gravidanza. A scopo prudenziale, in assenza di evidenze, si raccomanda di mantenere un intervallo di almeno 14 giorni tra i vaccini. Nello specifico: in prossimità del picco epidemico influenzale, a prescindere dall’epoca di gravidanza, le donne possono ricevere anche il vaccino anti-influenzale; in prossimità della 28a settimana, epoca in cui è raccomandato il vaccino anti-pertosse, possono ricevere anche tale vaccino.
    • Le donne che allattano e non riportano una storia recente di infezione da Covid19, possono considerare favorevolmente di ricevere il vaccino.
    • Le donne gravide che hanno riportato una storia recente di infezione da Covid19, possono comunque considerare di scegliere di essere vaccinate. Poiché le evidenze disponibili indicano che una reinfezione è altamente improbabile nei 90 giorni successivi all’inizio dell’infezione, si suggerisce di differire la vaccinazione fino alla fine di questo periodo.

Al fine di consentire alle future e neomamme di scegliere in maniera consapevole di sottoporsi o meno alla vaccinazione anti-Covid19, è indispensabile che le donne ricevano un’informazione chiara ed esaustiva da parte del professionista sanitario di fiducia su alcuni aspetti fondamentali: 

    • il livello di circolazione del virus nella comunità;
    • i potenziali rischi del vaccino;
    • i rischi associati all’infezione da Covid19 in gravidanza, sia per la salute materna che fetale;
    • i vaccini attualmente approvati dalla FDA non sono stati testati sulle donne gravide, e pertanto non vi sono dati relativi alla loro sicurezza in gravidanza;
    • il maggior rischio, in caso di infezione, di sviluppare una grave morbosità materna con possibili ripercussioni anche sugli esiti feto-neonatali, in presenza di un’età materna uguale o superiore a 35 anni, di comorbilità pregresse come asma, obesità, diabete, ipertensione e in caso di appartenenza a etnia nera o altre minoranze etniche;
    • l'occupazione professionale come operatrice sanitaria o caregiver in contesti in cui l’esposizione al virus è alta rappresenta un ulteriore elemento di rischio aggiuntivo da considerare nel decidere se vaccinarsi o meno in gravidanza e allattamento.

Alle donne che decidono di non vaccinarsi - sottolineano gli esperti - è fondamentale ricordare l’importanza delle altre misure preventive quali l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, il distanziamento fisico ed il lavaggio frequente delle mani.

Le Società scientifiche raccomandano che i prossimi studi includano anche le donne gravide ed in allattamento nelle sperimentazioni sui vaccini anti-Covid19.

***

Elenco delle Società scientifiche che hanno redatto e condiviso il position paper  

    • SIGO – Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia - Presidente: Prof. Antonio Chiàntera
    • AOGOI – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri - Presidente: Dr.ssa Elsa Viora
    • AGUI – Associazione Ginecologi Universitari Italiani - Presidente: Prof. Nicola Colacurci
    • AGITE – Associazione Ginecologi Territoriali - Presidente: Dr. Sandro M. Viglino
    • SIN – Società Italiana di Neonatologia - Presidente: Prof. Fabio Mosca
    • SIP – Società Italiana di Pediatria - Presidente: Prof. Alberto Villani
    • SIMP – Società di Medicina Perinatale - Presidente: Prof. Luca Ramenghi
    • SIERR – Società Italiana di Embriologia Riproduzione e Ricerca - Presidente: Dr.ssa Lucia De Santis
    • FNOPO – Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica - Presidente: Dr.ssa Maria Vicario

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